Presso la Domus Mulieris potrete trattare l’Ipertensione in Gravidanza (pressione arteriosa sistolica ≥ 140 mmHg, pressione arteriosa diastolica ≥ 90 mmHg, o entrambi) che può essere classificata come una delle seguenti:
- Cronica: la pressione arteriosa è elevata prima della gravidanza oppure prima della 20a settimana di gestazione. L’ipertensione cronica complica circa l’1-5% di tutte le gravidanze.
- Gestazionale: l’ipertensione si sviluppa dopo la 20a settimana di gestazione (tipicamente dopo la 37a settimana) e persiste per 6 settimane dopo il parto; si manifesta in circa il 5-10% delle gravidanze, di solito nella gravidanza multipla.
Entrambi i tipi di ipertensione aumentano il rischio di preclampsia e eclampsia e di altre cause di mortalità materna o di morbilità, compresi l’encefalopatia ipertensiva, l’ictus, l’insufficienza renale, l’insufficienza ventricolare sinistra e la sindrome HELLP (hemolysis, elevated liver function tests, and low platelets). Il rischio di mortalità fetale o di morbilità aumenta a causa del diminuito flusso sanguigno uteroplacentare, che può causare vasocostrizione, ritardo di crescita intrauterino, ipossia e distacco di placenta. Gli esiti sono peggiori se l’ipertensione è grave (pressione arteriosa sistolica ≥ 160, pressione arteriosa diastolica ≥ 110 mmHg, o entrambe) o associata a insufficienza renale (p. es., clearance della creatinina < 60 mL/min, creatinina sierica > 2 mg/dL [> 180 μmol/L]).
diagnosi
La pressione arteriosa viene misurata regolarmente nelle visite prenatali. Se si sviluppa un’ipertensione grave per la prima volta in una gestante che non presenta una gravidanza multipla o una malattia trofoblastica gestazionale, devono essere presi in considerazione gli esami per escludere altre cause di ipertensione (a esempio, stenosi dell’arteria renale, coartazione dell’aorta, sindrome di Cushing, lupus eritematoso sistemico, feocromocitoma).
Trattamento
- Per l’ipertensione lieve, se necessario misure conservative seguite da antipertensivi
- Metildopa, beta-bloccanti, o Ca-antagonisti vanno provati per primi
- Evitare ACE-inibitori, inibitori dei recettori dell’angiotensina II e antagonisti dell’aldosterone
- Per l’ipertensione moderata o severa, terapia antipertensiva, stretto monitoraggio, e, se la condizione peggiora, possibile interruzione della gravidanza o del parto, a seconda dell’età gestazionale
Le raccomandazioni per l’ipertensione cronica e gestazionale sono simili e dipendono dalla gravità. Tuttavia, l’ipertensione cronica potrebbe essere più grave. Nell’ipertensione gestazionale, gli aumenti della pressione arteriosa spesso si verificano solo in ritardo in gestazione e non possono richiedere un trattamento. Il trattamento delle forme lievi-moderate di ipertensione in assenza di insufficienza renale durante la gravidanza è controverso; le questioni sono se il trattamento migliora l’esito e se i rischi della terapia farmacologia superano i rischi di una malattia non trattata. Poiché la circolazione uteroplacentare è estremamente vasodilatata e non è in grado di autoregolarsi, l’abbassamento della pressione arteriosa materna con i farmaci può determinare bruscamente una riduzione del flusso sanguigno uteroplacentare. I diuretici riducono l’effettiva volemia materna; una riduzione consistente aumenta il rischio di ritardo di crescita intrauterina. Tuttavia, l’ipertensione con insufficienza renale viene trattata anche se l’ipertensione è lieve o moderata. Per l’ipertensione lieve-moderata (pressione arteriosa sistolica da 140 a 159 mmHg o pressione arteriosa diastolica da 90 a 109 mmHg) con pressione arteriosa labile, la ridotta attività fisica può diminuire la pressione arteriosa e migliorare la crescita fetale, rendendo i rischi perinatali simili a quelli delle donne non ipertese. Tuttavia, se questa misura conservativa non riduce la pressione arteriosa, molti esperti raccomandano la terapia farmacologica. Le donne che stavano assumendo metildopa, un beta-bloccante, un calcio-antagonista, o una combinazione di questi prima della gravidanza, possono continuare a prendere questi farmaci. Tuttavia, gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II devono essere interrotti una volta che la gravidanza è confermata. Per l’ipertensione grave (pressione arteriosa sistolica ≥ 160 mmHg o pressione arteriosa diastolica ≥ 110 mmHg), la terapia farmacologica è indicata. Il rischio di complicanze-materne (progressione di una disfunzione d’organo, della preclampsia) e fetali (prematurità, ritardo di crescita intrauterino, morte fetale), è significativamente aumentato. Possono essere richiesti parecchi antipertensivi. Per la pressione arteriosa sistolica > 180 mmHg o la pressione arteriosa diastolica > 110 mmHg, è richiesta la valutazione immediata. Sono spesso richiesti numerosi farmaci. Anche, l’ospedalizzazione può essere necessaria per molto tempo nell’ultima parte della gravidanza. Se le condizioni della donna peggiorano, viene consigliata l’interruzione della gravidanza. Tutte le donne con ipertensione cronica durante la gravidanza devono essere istruite sull’auto-monitoraggio della pressione arteriosa, e devono essere valutate per il danno degli organi bersaglio. La valutazione, fatta in basale e in seguito periodicamente, comprende:
- Creatinina, elettroliti, e livelli sierici di acido urico
- Test di funzionalità epatica
- Conta piastrinica
- Valutazione delle proteine urinarie
- Solitamente fondoscopia
L’ecocardiografia materna deve essere considerata se le donne hanno avuto l’ipertensione per > 4 anni. Dopo l’ecografia iniziale per valutare l’anatomia fetale, l’ultrasonografia viene eseguita ogni mese a partire da circa 28 sett per monitorare la crescita fetale; i test prenatali iniziano spesso a 32 sett. L’ecografia per monitorare la crescita fetale e il test prenatale possono iniziare prima se le donne hanno complicanze aggiuntive (p. es., disturbi renali) o se nel feto si verificano complicanze (p. es., restrizione della crescita). Il parto deve essere effettuato tra la 37a e la 39a settimana ma può essere effettuato prima se compaiono una preclampsia o un ritardo di crescita intrauterino o se il monitoraggio del feto non risulta rassicurante.
Al Trattamento dell’Ipertensione in Gravidanza è preposto il Dott. Augusto Achilli. Per info riguardo ai servizi inerenti, contattare i numeri:
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